I costi allevatoriali
La prima cosa che viene chiesta quando si è interessati ad un gatto di razza è “quanto costa?”.
In questa pagina sarà mia premura spiegare quali sono le cose che vanno ad incidere sul costo di un cucciolo di razza.
Allevare è innanzitutto una passione verso una o più razze.
Un impegno giornaliero per preservare la razza selezionando i soggetti da riproduzione/da esposizione migliori, capendo quali non sono idonei a questo compito, tenendo presente in primis la salute e lo standard.
Alla base delle spese che deve sostenere un allevatore vi sono:
- documentazione;
- lo studio di una determinata razza con relativo dispendio economico e di tempo;
- l’acquisto dei riproduttori con relativi costi di viaggio anche fuori Stato, vitto e alloggio; questo per perseguire una determinata linea di sangue, una caratteristica e una propria idea di allevamento;
- mantenimento dei gatti e dei cuccioli a cui daranno vita (vaccini e relativi richiami, sverminazioni, trattamenti antiparassitari, impianto microchip di riconoscimento, esami del sangue, urine, feci);
- test da eseguire prima di ogni accoppiamento quali: Fiv/FeLv;
- test genetici specifici per la razza: GSD IV nel caso del Norvegese delle Foreste, HCM, SMA per il Maine Coon;
- screening ecografici annuali per HCM, PKD (malattie che possono colpire svariate razze );
- monte esterne (stalloni di altri allevamenti);
- dopo l'accoppiamento, ecografia e rx alla fattrice;
- eventuale cesareo d’urgenza;
- certificato di buona salute dei cuccioli;
- denuncia di nascita e richiesta dei pedigree;
- cibo specifico per fattrici e cuccioli, in aggiunta al cibo di routine somministrato a tutti gli altri gatti (crocchette e cibo umido di alta qualità);
- cure al bisogno seguendo la medicina tradizionale, l’omeopatia, la floroterapia;
- sterilizzazione dei gatti “in pensione”;
- costruzione di catrun esterni (recinti) su terrazzi o in giardino;
- palestre tiragraffi, cucce, lettiere, sabbia per lettiere, tappetini igienici per i primi passi dei cuccioli, fontanelle elettriche per incrementare l’assunzione di acqua, giochini (piumini, palline, topini, cannette, cuscinetti al cat nip), detergenti o disinfettanti specifici.
A tutto questo elencato, si va ad aggiungere il rilascio dell’affisso ANFI, quote d'iscrizione ANFI e club di razza, creazione sito web e mantenimento del medesimo, pubblicità su riviste di settore, bigliettini da vista, costo partecipazione expo feline (arredo gabbie, toelettatura, iscrizione, spostamenti, vitto e alloggio se fuori zona).
Il costo più importante, ma non quantificabile, è il tempo e la passione dedicati per la cura dei nostri gatti.
La voce che incide meno (circa 15 € a cucciolo), ma è garanzia di qualità, di lavoro effettuato senza lo sfruttamento dei gatti, di sicurezza nei confronti dell’acquirente è il pedigree.
Attraverso il pedigree si viene tutelati da innumerevoli truffe;
è molto facile incappare in gatti spacciati di razza che invece sono degli incroci.
Il pedigree è l’unico documento che dimostri l’appartenenza di un gatto ad una determinata razza.
Un gatto senza pedigree, in termini di legge, è un meticcio.
Il pedigree è il certificato di iscrizione al LO (Libro delle Origini) dell’associazione felina che lo emette e contiene informazioni sul gatto come:
- nome;
- sesso;
- data di nascita;
- razza;
- colore;
- numero di microchip;
- assenza di malattie genetiche;
- allevamento di provenienza (affisso);
- albero genealogico.
In Italia, il libro genealogico dei gatti di razza è stato affidato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) all’ Associazione Nazionale Felina Italiana (ANFI) che ne cura la gestione.
Il rilascio del pedigree avviene solo se si corrisponde a determinati parametri come:
- assenza di tare genetiche;
- ottenimento di certificati di eccellenza in expo;
- controlli sul numero di gravidanze di ogni singola fattrice (sono permesse un massimo di 3 gravidanze in due anni);
- i genitori dei cuccioli devono essere iscritti al Libro Origini.
Non si possono cedere gatti senza pedigree e dichiararli di razza.
Il pedigree, attenendosi ai regolamenti ANFI, deve essere ceduto insieme al cucciolo; a volte per ritardi nell’evasione delle pratiche da parte dell’Ufficio Centrale Anfi ciò può avvenire in un secondo momento non appena lo si riceve dall’associazione felina.
In questo caso viene allegata ai documenti del cucciolo la copia della denuncia di nascita e di richiesta del pedigree.
Dietro al pedegree che tutela Voi e il gatto che state acquistando, vi è un lavoro di selezione genetica e morfologica per preservare e migliorare la razza.
Questo lavoro viene svolto con studi sullo standard, sulla genetica, sulle malattie genetiche e la loro trasmissibilità, partecipando a esposizioni feline per capire se il lavoro che si sta portando avanti sta dando buoni frutti in relazione allo standard di razza o se è necessario apporre delle modifiche al piano allevatoriale.
Quando vedete degli annunci di cuccioli "di razza" con prezzi irrisori e siete convinti di fare “un affare” ponetevi qualche domanda.
Dopo aver letto questa pagina, avrete le idee più chiare.
FONTE:
Laura Losero,
allevamento IT* Aesir A-mici
pubblicato su www.clubnorvegesi.com
Laura Losero,
allevamento IT* Aesir A-mici
pubblicato su www.clubnorvegesi.com